È morto il 3 gennaio all’ospedale Santa Chiara di Trento Valerio Negrini, deceduto in seguito a un infarto. Il 66enne era considerato uno dei padri fondatori dei Pooh, oltre ad essere stato per lungo tempo un vero e proprio «quinto occulto». Un soprannome che lui non amava molto, tanto che aveva affermato ironicamente: «Tengo a precisare che il prossimo pisquano che mi chiamerà “Il quinto pooh” verra’ iscritto ad un corso per calcolatori autistici fonodiuretici: i Pooh sono tre». Nel 1962 dall’incontro con Mauro Bertoli nascono i Jaguars che, cinque anni più tardi, diventano i Pooh. Nato il 4 maggio del 1946 a Bologna, Negrini è batterista ma nel 1971 sceglie di lasciare le bacchette a Stefano D’Orazio preferendo dedicarsi esclusivamente alla creazione dei testi. Insieme a Roby Facchinetti è l’autore dei più grandi successi del gruppo italiano tra cui Piccola Katy, Pensiero e Tanta voglia di lei. Nel 1977 incide come voce principale un 45 giri con lo pseudonimo di Mediterraneo System insieme a Dodi Battaglia, Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio, i cui brani sono considerati di fatto canzoni dei Pooh. Durante la sua carriera si dedica alla scrittura di testi anche per altri artisti tra i quali Caterina Caselli, Milva, Miguel Bosè ed Eugenio Finardi. Recentemente era tornato a suonare dal vivo con il gruppo, a quasi vent’anni di distanza da quando, nel 1993, aveva cantato con Facchinetti in Facciamo una canzone, un pezzo incluso nell’album solista di Roby, Fai col cuore. Commosso il ricordo di Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian: «È troppo difficile, in un momento come questo, riuscire a racchiudere in poche parole la nostra sofferenza, possiamo soltanto dire che la nostra strada è stata sempre tracciata dalla sua poesia. Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande ed improvviso – ha aggiunto l’ex batterista Stefano D’Orazio – è una parte della mia vita che se ne va e già sento un vuoto incolmabile, buon viaggio amico mio»