Fabri Fibra: Guerra e Pace il nuovo album

“Fabri Fibra è tanta roba” cantava Fibra nel 2010, con il brano “Vip in trip”. E “tanta roba” Fabrizio Tarducci lo è davvero: sicuro, determinato, orgoglioso, ma anche umile – “un illuso”, si è autodefinito parlando con Rockol – il rapper di Senigallia ha racchiuso questa duplicità nella sua ultima prova di studio, “Guerra e pace”, attesa nei negozi il prossimo 5 febbraio. Fino a quel giorno, fino a quando cioè il disco non verrà pubblicato, l’album “rimarrà ‘onesto’ ” e in grado di rappresentare i 36 anni di vita che si rispecchiano nelle rime e nei testi di tutte e 19 le tracce del disco: “Mi piacerebbe che ‘Guerra e pace’ fosse ascoltato dall’inizio alla fine. Ma so di essere un illuso: la gente non è più abituata ad ascoltare con attenzione un album. So che quando il disco uscirà sarà sommerso di interpretazioni, verrà spacciato per ‘musica per ragazzi’ al pari di quella che si sente nei talent, perché è più facile trattarlo così. Ma qui dentro ci sono 36 anni di vita… altro che un disco per ragazzi! Io so di aver portato autenticità nel mondo rap italiano, e che grazie e a me qualcosa è cambiato, ma la strada da fare è ancora lunga”.
Ma non è solo una questione di stile e generi musicali, perché con questo album Fabri ha anche cercato di recuperare il senso primo del suo fare rap, di tornare con i piedi per terra dopo i 15 mesi trascorsi in giro per le discoteche e i club italiani per presentare l’album precedente, “Controtendenza”: “Sono stato in un carnevale pop per più di un anno. ‘Controtendenza’ conteneva ‘Tranne te’, il pezzo più pop che abbia mai fatto che, per assurdo, mi ha portato al successo. Ma io vengo dalla provincia, da luoghi in cui c’è la nebbia e tutto è grigio e triste. Avevo bisogno di ritrovare quella tristezza. Non ho realizzato l’album per comunicare un messaggio, ma per identificarmi in quello che faccio… che poi è anche il mio lavoro. E ci dovrò convivere per mesi, con questo disco, presentandolo in giro e portandolo in tour. Sentivo il bisogno di approfondire questo di discorso di felicità e tristezza, di guerra e pace, di bianco e nero: per questo sono andato a leggermi Tolstoj e ho deciso di intitolare l’album ‘Guerra e pace’ “.